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Intervista a Grazia Biondi: storia di chi è uscita dalla violenza


Il 15 marzo 2019, Grazia Biondi ha varcato la soglia del liceo statale De Sanctis. La donna ha raccontato agli alunni della classe 1ª F di come è riuscita a liberarsi della tossica relazione intrapresa con l'ex marito. "Tutto è iniziato con la violenza psicologica - racconta - Lui mi criticava ogni giorno facendomi credere che fosse per il mio bene". Infatti, secondo lei, è proprio così che nasce la violenza: con delle parole mirate ad offendere e non a fare del bene, parole che nel suo caso si sarebbero trasformate ben presto in pugni e minacce. Ma la Biondi non si è arresa: infatti durante la sua reclusione in casa ha trovato sollievo nella cultura, in particolare leggendo romanzi.

Ha consigliato a tutte le ragazze della 1 F di espandere i propri orizzonti culturali, innanzitutto tramite la lettura. E ha dato anche un altro suggerimento: non bisogna fidarsi di quegli uomini che sembrano perfetti e che criticano senza motivo, a loro dire "per il nostro bene". "I principi azzurri non esistono" ha affermato.

Durante l'intervista in classe uno degli alunni della 1F ha domandato alla donna cosa ne pensasse del ruolo delle istituzioni nella questione "violenza sulle donne". Lei ha risposto che le leggi in merito ci sono e che anche le convenzioni internazionali sono state ratificate, sebbene gli individui a capo delle istituzioni non sempre abbiano le competenze per attuarle.

Alla domanda "Cosa avete provato in quegli anni strazianti?", Grazia Biondi ha risposto che si sentiva oppressa dalle manie persecutorie dell'ormai ex marito. Tutto ciò era aggravato dalle minacce del coniuge alla famiglia Biondi: "Mi sentivo impotente - ha rivelato la donna - Il solo pensiero che in seguito a una mia denuncia lui potesse fare del male ai miei genitori mi deprimeva ancora di più." Ciononostante la donna ha denunciato e, dopo diverse segnalazioni, finalmente è iniziato il processo di primo grado. Affrontarlo non è stato facile, anche perché durante le udienze ha dovuto rispondere a domande del tipo "faccia una media dei pugni ricevuti in questi anni". Infine è arrivata la sentenza, con la condanna dell'uomo in primo grado. Sulla vicenda, però, incombono i tempi della prescrizione, che renderanno estinto il reato.

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