top of page

Per i videogiochi calo di vendite e polemiche

  • Lorenzo Memoli ed Antonio Gimigliano
  • 2 apr 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Dopo i successi del 2018 con l'uscita di videogiochi come "Red Dead Redemption 2", "God of War" e "Spider-Man" si potrebbe pensare che il mondo videoludico nel 2018 abbia dato il massimo e che in quest'anno far uscire dal nulla altri capolavori in un periodo di tempo così breve sia pressoché impossibile o almeno molto difficile. Nonostante questo, aprile si preannuncia un mese con numerose uscite, tra cui riadattamenti di vecchi giochi per le nuove consolle o giochi come "Devil May Cry 5", "Super Dragon Ball Heroes World Mission" e il picchiaduro "Mortal Kombat 11", l'undicesimo capitolo di una delle serie di videogiochi di punta della "Warner Bros International Enterprises", proseguendo con altri titoli per il mese di maggio quali "Team Sonic Racing" e "The Elder Scrolls Online: Elsweyr", un capitolo che diletterà i fan della serie con l'esperienza multigiocatore online.

Rispettivamente il logo della Warner Bros. International Enterprises e la copertina di Mortal Kombat 11

Vista la vastità dell'importanza di questi giochi si prevede per quest anno, o almeno per questi mesi, un'esperienza videoludica soddisfacente. Viene quindi da chiedersi come mai è previsto un calo delle vendite. La colpa ricade maggiormente sulla televisione e su coloro che gestiscono i diversi canali, spesso molto critici con questo tipo di intrattenimento. Infatti i videogiochi sono stati spesso accusati di portare le giovani menti alla violenza, al non uscire di casa e, nel peggiore dei casi, al divenire Hikikomori, termine giapponese usato per indicare una persona asociale.

Queste dicerie fanno preoccupare i genitori e convincono che la televisione sia più salutare. Eppure non vi sono riscontri all'affermazione generalista secondo cui i videogiochi istigano alla violenza, inoltre e gli Hikikomori sono asociali per questioni generalmente familiari o per paura della società e i videogiochi possono aiutarli terapeuticamente dando loro contatto col mondo esterno. Le persone che giocano ai videogiochi non diventano asociale perché giocano, anzi, al contrario, sono persone già asociali a "consolarsi" in loro.



コメント


Articoli in evidenza
Articoli recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square

CLASS PLUS JOURNAL 15

Class Plus Journal è un modulo didattico del corso Liceo Classico "Class Plus"
del Liceo Statale "F. De Sanctis" di Salerno

© 2018 by Dario Ianneci - Proudly created with Wix.com

bottom of page