GRAZIA BIONDI, "HO VINTO LA GUERRA CONTRO UN ORCO".
- Giuseppina Lambiase, Susanna e Fabiana Postiglione
- 2 apr 2019
- Tempo di lettura: 2 min
"Non c'entra il titolo di cultura, la violenza è violenza." inizia così il racconto della storia di Grazia Biondi, una delle tante donne che hanno subito violenza, da parte di qualcuno che ricopriva uno dei ruoli più importanti nelle loro vite, in questo caso il marito. "Ci sono entrata perché non conoscevo la violenza psicologica, quando ti fidi di qualcuno abbassi le difese e credi a tutto ciò che ti dice, ogni parola che mi veniva detta da quell'uomo mi toglieva un pezzo di me. Avevo perso la mia dignità, e quando è arrivato il primo pugno io già non esistevo più".

Questo è ciò che ha portato l'inferno nella vita di Grazia, una donna con un'idea romantica dell'amore, infatti dice anche: "Se un uomo vi ama veramente vi accetta con qualsiasi cosa voi abbiate." Grazie a questa esperienza, ha imparato che qualsiasi donna, sposata o single che sia, deve avere un'economia propria, infatti molte donne restano nella violenza perché non hanno né un posto dove andare né i soldi per mantenere i propri bambini. Grazia, però si ritiene fortunata perché non aveva figli, infatti spesso le donne vengono ricattate con frasi del tipo:" Se mi denunci uccido tuo figlio/a", lei si riteneva intoccabile anche è per il fatto che non avesse più paura di morire, però le minacce invece di ricadere sui figli, che non aveva, ricaddero sui genitori. Ma si sa che l'amore dei genitori non ha fine, anche davanti a minacce del tipo: " Se venite a prendere vostra figlia, io ve la faccio trovare seppellita in giardino".
Ci vuole forza per denunciare, infatti sono molte le donne che non riescono a farlo. Grazia Biondi sottolinea l'importanza di alcuni valori, come l'amicizia e la cultura, e di come entrambe l'abbiano salvata, perché una delle cose fondamentali è avere delle persone che tengono a te, e che riescono ad aiutarti. Grazia dopo questa esperienza ha sentito il bisogno di aiutare tutte le donne che come lei hanno vissuto o vivono l'inferno, e per questo che ha creato un'associazione di nome "Manden" che aiuta queste donne. E' una donna coraggiosa che è riuscita ad andare avanti. Il suo ex marito è stato condannato in primo grado ma è libero, e alla domanda "non hai paura che ti possa fare qualcosa?" lei risponde così:" Vi mentirei se vi dicessi che quando apro il cancello non mi guardo intorno, ma adesso ho meno paura dell'inizio, infatti ho fatto scrivere la mia storia proprio per questo, perché è vero che sto antipatica a molte persone, ma se mi accadesse qualcosa l'unica persona che mi vorrebbe morta è lui".
Qualcuno le ha chiesto perché lei non avesse approfittato di quando il marito dormiva per accoltellarlo e, quindi, liberarsi; la risposta è stata netta:" Se lo avessi accoltellato sarei diventata come lui; sarei diventata un'assassina." Invece Grazia è diventata un punto di riferimento per donne e ragazze, che anche soltanto parlando si sentono meglio. Lei si è sentita libera quando ha detto "basta" e, nonostante tutto quello che ha passato, è una donna buona e pacifista. Infatti spiega che è contro la pena di morte, perché, pensandoci, chi uccide un assassino non diventa anch'egli un assassino?
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