Il nazismo secondo Fred Uhlman
- Giuseppe Califano 1ª F
- 2 mar 2019
- Tempo di lettura: 3 min
L’autore del libro “L’amico ritrovato” fu Fred Uhlman, che lo scrisse e lo pubblicò nel 1971. Fred Uhlman nacque il 19 gennaio 1901 e morì l’ 11 aprile 1985. Nacque da una famiglia ebrea di media borghesia. Prima dell’ascesa di Hitler nel ’33, Uhlman poté fuggire a Parigi,grazie all’ amicizia con un tedesco influente. Lì si sostenne disegnando e dipingendo, ma il suo lavoro era precario e i clienti scarsi. Nel ’36 si trasferì in Spagna. Lì, a causa della guerra civile spagnola, decise di ritornare in Francia, ma senza documenti, avendoli persi a Marsiglia. Un ebreo glieli rimandò indietro, permettendogli di continuare il suo viaggio. Nel 1971 pubblicò “L’amico ritrovato” e “Storia di un uomo”. Il primo ebbe grande successo e, nel 1989, ne è stato tratto l’ omonimo film. Uhlman ha dichiarato, ormai morente, “si può sopravvivere con solo un libro”.
Il romanzo, il cui genere è di formazione, non si può definire una novella, dato che narra non uno ma più eventi, in modo semplice e breve.
È un libro che parla dell’ amicizia tra Hans Schwartz e Konradin Von Honfels, entrambi tedeschi. Il primo è ebreo e l’ altro è protestante, discendente da una famiglia di sangue blu. Tra i due nasce un’amicizia vera e profonda. Ma la storia è ambientata negli anni ’30, dell’ascesa di Hitler. Costretto dall’antisemitismo, Hans emigra in America, ma senza i suoi genitori. Abbandona così Konradin, col quale, in pochi mesi, aveva condiviso più esperienze che con chiunque altro. In America, ormai quarantenne, riceve una lettera recante la lista dei caduti di guerra della 2aGuerra Mondiale. Scorre la lista dei caduti e, alla fine, trova il nome di Konradin, giustiziato per essere stato coinvolto nell’attentato a Hitler.
Il romanzo è ambientato nella Germania nazista della prima metà degli anni ’30, più precisamente a Stoccarda.
Nel romanzo sono presenti pochi personaggi. I protagonisti sono senz’altro Hans e Konradin. Hans Schwartz è un ragazzo ebreo di 16 anni, timido e introverso, arguto, intelligente e che sa leggere il cuore e la mente delle persone. Il suo sogno è trovare un amico fedele e leale, che sappia ascoltarlo e confortarlo, aspettative che si reincarnano nella figura di Konradin. Konradin Von Honfels ha sedici anni ed è figlio di una famiglia nobile molto influente in Germania. Dal romanzo si evince che è un protestante convinto e che è contro la discriminazione razziale. Ciononostante è un convinto sostenitore della politica hitleriana, dalla quale si distaccherà fino a collaborare con i ribelli nell’attentato a Hitler. Alcuni personaggi secondari sono: la mamma e il padre di Hans, un po’ chiusi e abitudinari, ma comprensivi e premurosi nei confronti del figlio; il padre e la madre di Konradin dei quali si parla molto poco nel libro e si sa solo che sono antisemiti.
Il linguaggio utilizzato da Uhlman per la stesura del libro è semplice: sono presenti vocaboli di registro quotidiano, probabilmente perché voleva che il dramma del nazismo arrivasse alla gente comune. Il romanzo usa principalmente la fabula e sono presenti sia sequenze narrative che riflessive e riflessivo-dialogiche. Queste ultime in numero nettamente maggiore rispetto alle prime.
Il messaggio del libro non è tanto far riflettere sulle atrocità del nazismo, dato che in tutte le 90 pagine non se ne parla quasi per niente. L’obbiettivo invece è far notare la rottura dei rapporti tra famiglie e amici in quel periodo, che sono tante quanto i decessi. Insegna inoltre a godere il più possibile di un’amicizia, che potrebbe interrompersi per qualsiasi motivo per cause indipendenti dalla propria volontà.
Uno dei passi più significativi è quello finale. Hans ha paura di aprire l’opuscolo e di cercare il nome di Konradin. Non vuole sapere che fine abbia fatto: si giustifica pensando che comunque sia- vivo o morto- non lo rivedrà comunque. Ciononostante cede alla curiosità e cerca il nome del suo amico. Purtroppo scopre che è stato giustiziato a causa della sua implicazione nell’ attentato alla vita di Hitler.
Nonostante la trama sia scarna, il libro è molto educativo e interessante e lo si può consigliare questo libro a chiunque voglia apprendere un pezzo di storia in modo concreto, in modo da comprendere cosa provava la geneter nei duri anni del nazismo in Germania.
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