Ciò che inferno non è: una storia tra amici
- Susanna Postiglione
- 15 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min

“ Ciò che inferno non è “, è un romanzo pubblicato nel 2014 da Alessandro D'Avenia. Il protagonista è un ragazzo di Palermo, di nome Federico.

Federico è un ragazzo che frequenta il liceo, ha 17 anni. Alla fine della scuola, prima della sua partenza per una vacanza studio in Inghilterra, Federico incontra Padre Pino Puglisi, il suo professore di religione. Padre Pino Puglisi veniva da tutti chiamato 3 P perché il suo nome iniziava con 3 lettere P. Padre Puglisi invita Federico ad andare con lui in un quartiere un po’ malfamato di Palermo “ il quartiere Brancaccio”, per aiutarlo con i bambini abbandonati. Federico si fa convincere e rinuncia alla sua vacanza studio in Inghilterra. Federico ammirava molto Padre Puglisi perché era molto coraggioso e cercava di aiutare i bambini e le loro famiglie che venivano sfruttati dalla mafia. Però Padre 3 P proprio per questo viene ucciso davanti al portone di casa sua il giorno del suo compleanno, compiva 56 anni. Federico, che doveva andare a studiare ad Oxford, rinuncia perché ha capito che la vera vita è vicino a lui nel quartiere “Brancaccio”, un quartiere pieno di povertà, ma anche di coraggio come quello di Lucia e della sua famiglia. Lucia è la ragazza che Federico ama, Federico però per questa sua scelta subisce molti problemi e deve affrontare anche situazioni pericolose, infatti la prima sera che è andato nel quartiere torna a casa senza la bici e con il labbro spaccato.
In questa sua avventura Federico incontra varie persone alcune malvagie e violente, come il Cacciatore, Nuccio….. e persone come Maria costretta dalla mafia a prostituirsi e come Serena a subire violenza, poi ci sono i bambini curati da Padre 3 P, Totò, Dario, Giuseppe…. Padre Puglisi è un eroe che con il suo coraggio ha cercato di aiutare le persone più deboli, lui ha sempre pensato prima agli altri e poi a se stessa. Anche Federico ha dimostrato tanto coraggio, è stato sempre accanto a Padre Puglisi ammirava il suo coraggio. Padre Puglisi lo avvertiva sempre di stare attento alle persone cattive che venivano pagate dalla mafia per rubare, picchiare, uccidere.
Padre Puglisi è un uomo semplice, molto coraggioso, che non perde mai la sua voglia di vivere anche davanti al suo assassino. Il libro ci insegna che bisogna pensare agli altri non solo a noi stessi, e che bisogna diventare amici di persone come i mafiosi e soprattutto di non avere paura di loro. Bisogna lottare per avere una vita migliore soltanto così è possibile sconfiggere la mafia.
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