Volley e integrazione: la Nazionale multietnica
- Tommaso Maria Viggiano
- 28 gen 2019
- Tempo di lettura: 1 min

La squadra nazionale femminile di volley è ormai da qualche anno simbolo di integrazione. Allenata da Davide Mazzanti è composta da giocatrici di varie etnie, adottate nei primi anni di vita o figlie di stranieri che già vivevano in Italia. Nell’ultimo mondiale la squadra azzurra si è classificata seconda dopo la Serbia. Tre giocatrici straniere sono state le protagoniste di questo torneo, si tratta delle schiacciatrici Paola Egonu e Myriam Silla e della palleggiatrice Ofelia Malinov, originarie della Nigeria, della Costa D’Avorio e della Bulgaria. Molte persone si chiedono però se questa squadra sia veramente italiana poiché la maggior parte delle giocatrici proviene dall’estero. Al partito degli scettici aderiscono molte persone (tra cui politici e allenatori di vivai).Si scontrano con questo partito invece tutte le persone che vedono lo sport come esempio di unione e collaborazione <<chi solo ora scopre la nazionale di volley si ferma al colore della pelle e tocca argomenti che nella Nazionale non sono mai esistiti: il razzismo? Noi non ci abbiamo mai pensato - dice Miriam Silla - siamo la nazionale italiana. Non mi reputo diversa da nessuno e le mie compagne non pensano di essere diverse da me. Abbiamo dimostrato cos’è l’Italia, un Paese che non molla mai, che si rialza e lotta, un Paese da scoprire perché noi siamo state la scoperta di questo mondiale, abbiamo messo in campo l’essere italiano nonostante non lo fossimo>>. Questa dichiarazione è la dimostrazione del fatto che lo sport si potrebbe definire il sedimento di un odio universale diffusissimo che precipita nello sport.
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