top of page

"Diritto al cuore": la storia di Agostino Di Bartolomei raccontata dal figlio Luca


Il 30 maggio 1994, Agostino Di Bartolomei ripensò forse alla finale di Coppa dei Campioni persa dieci anni prima con la sua Roma allo stadio Olimpico, contro il Liveropool. Per lui, glorioso capitano, non c'era posto nella "sua" Roma. Il calcio non gli aveva riservato la gloria che si concede ai più grandi. Dopo aver concluso la sua carriera a Salerno, vincendo lo storico campionato di serie C allo stadio Vestuti, Agostino Di Bartolomei si era dedicato ai suoi affetti e all'hobby della pesca, a San Marco di Castellabate. Proprio in Cilento, nella sua villetta, decise di spararsi un colpo al cuore. Fu mortale. "Diritto al cuore", il testo presentato a Palazzo di Città dal figlio Luca, alla presenza tra gli altri, del giornalista Edoardo Scotti, docente di Class Plus al Liceo De Sanctis, è il ricordo struggente del figlio cresciuto troppo in fretta, nel ricordo del padre-campione. Il 3 giugno 1990, Luca era allo stadio Vestuti, stretto al suo papà che reggeva insieme ai compagni il bandierone granata con la lettera B, categoria inseguito per quasi cinque lustri. Di Bartolomei, in quella storica partita con il Taranto, concludeva la sua carriera fatta di centinaia di partite in serie A, tre Coppe Italia e uno scudetto. Proprio nel suo stadio Olimpico, in occasione della semifinale d'andata dei playoff per la promozione in serie C contro la Lodigiani, i tifosi della Salernitana vollero ricordarlo con un toccante striscione: "Semplicemente... guidaci ancora Ago".

Articoli in evidenza
Articoli recenti
Archivio
Cerca per tag
Non ci sono ancora tag.
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page