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Elton John: il rocketman che tutti aspettavano


Rocketman, il flm diretto da Dexter Fletcher, racconta l'incredibile storia del fantastico percorso di trasformazione del protagonista, da timido pianista prodigio Reginald Dwight a superstar internazionale Elton John (Taron Egerton). Questa storia - accompagnata dalle canzoni più amate di Elton John - narra di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle figure più iconiche della cultura pop. Rocketman vede nel cast anche Jamie Bell nei panni del paroliere di lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard Madden nel ruolo del primo manager di Elton, John Reid, e Bryce Dallas Howard nei panni della madre di Elton, Sheila Farebrother. Rocketman prende il suo titolo da una delle più famose canzoni della carriera di Elton John, che in realtà si scrive staccando le due parole, e la cui versione completa è "Rocket Man (I Think It's Going to Be a Long, Long Time)".Composta da Elton John assieme a Bernie Taupin, storico collaboratore del cantante, la canzone era la quinta traccia dell'album "Honky Château", pubblicato nel 1972, e divenne in breve tempo una grandissima hit, raggiungendo la seconda posizione nelle classifiche nel Regno Unito e la sesta negli Stati Uniti e in Italia, lanciando definitivamente la stella di Elton John in tutto il mondo. Ad affliggere il film di Fletcher, come molti biopic prima di lui, è il problema, o la necessità quasi compulsiva, di dover rendere tutto visibile, fino all'ultimo dei dettagli, privando l'immaginazione di ogni spazio. L'infatuazione per il rock'n'roll non può quindi che manifestarsi attraverso un ciuffo di capelli impomatati, la capacità di Elton di far librare corpi e pensieri è esemplificata da una scena in cui questo avviene letteralmente, e così via. Tutto è esibito e mai suggerito, come se fosse implicita la richiesta di questo didascalismo da parte del pubblico o, peggio, l'incapacità di quest'ultimo di poter "unire i puntini" senza un aiuto visivo. Su questo punto Fletcher dimostra una certa continuità rispetto a Bohemian Rhapsody e a un'idea di film-evento che sa sempre più di messa in scena spettacolare e curata di quel che ci si attende di vedere realizzato su grande schermo, anziché la rivelazione di qualcosa di inatteso o di impredicibile. Nessuna censura quindi nel nome di un racconto il più possibile vicino alla vita “vera” vissuta dall'artista, che nell'intervista racconta la commozione provata in sala durante la proiezione: "Ero al cinema da quindici minuti quando ho cominciato a piangere. Ma non piangevo una lacrimuccia ogni tanto, singhiozzavo distrutto emotivamente. Guardavo la mia famiglia - mio padre, mia madre, la mia tata - nella vecchia casa di Pinner Hill Road a fine anni '50, cantando I Want Love, canzone scritta da me e Bernie Taupin nel 2001. Sapevo che era nel film, ma non sapevo come l'avrebbero usata".Elton John ammette infatti di aver preso distanza dalla pellicola durante la sua lavorazione: "Ho dato qualche suggerimento, ho detto sì o no ad alcune importanti decisi

oni e ci siamo incontrati due o tre volte con Taron Egerton, che mi interpreta. Ma altrimenti mi tenevo alla larga da Rocketman, lasciando che mio marito David fosse il mio sguardo e le mie orecchie sul set ogni giorno. Ho pensato che sarebbe stato scomodo per tutti avere la persona di cui il film parlava in agguato sul set...". Poi aggiunge: "Non sono mai stato molto interessato a guardare indietro alla mia carriera. È successo, sono incredibilmente grato, ma sono più interessato a quello che farò in futuro piuttosto che a quello che ho fatto 40 anni fa. Ma ho cominciato ad affrontare le cose in un modo diverso quando ho avuto figli. Avevo 63 anni quando nacque il nostro primo figlio, Zachary, 65 anni quando è arrivato Elia (...)Mi è piaciuta l'idea che avessero un film e un'autobiografia, dove ero onesto...”. Ed è così che è nata l'idea di “Rocketman”.

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