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Immigrazione: da che parte stai?

Ultimamente dopo il picco di immigrazione irregolare verso l’Europa del 2014 al 2017 molti paesi dell’Europa occidentale hanno cominciato a restringere i diritti riservati ai richiedenti asilo. La Svezia ha dato un giro di vite già nel 2016. La Francia ha adottato provvedimenti restrittivi a inizio 2018. E da qualche tempo si è diffusa la notizia che la Danimarca starebbe valutando di relegare i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta ma che non possono essere rimpatriati in un’isola remota. Io penso che quando un governo riduce il livello di protezione riservato ai richiedenti di asilo succede che aumentano gli stranieri senza permesso di soggiorno sul territorio. Ed è esattamente ciò che sta succedendo in Italia in questi anni. Ad esempio possiamo parlare della ‘See Watch’ una nave della ong tedesca che entrò nelle nostre acque con l’autorizzazione della guardia costiera affichè potesse ripararsi del mal tempo. La nave aveva a bordo 47 migranti recuperati in mare nei giorni precedenti. Solo tre giorni dopo il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, affermò di aver avuto notizia di un possibile avvicinamento della Sea Watch alle coste dell'isola: "La Sea Watch con 47 a bordo è vicina alle coste di Lampedusa? Noi non erigiamo muri. Gli sbarchi del resto li abbiamo ogni giorno...Se mi interpellano per arrivare in porto, io rispondo che devono chiedere l’autorizzazione alla Guardia costiera. Noi siamo esecutori e di certo non mettiamo muri, nè io nè alcun altro lampedusano. Lo sanno e non lo sanno tutti, a partire da Salvini, che gli sbarchi qui continuano ogni giorno?". La risposta di Matteo Salvini fu fin troppo chiara: "Ennesima provocazione in vista: dopo aver sostato per giorni in acque maltesi, la nave olandese Sea Watch3 con 47 a bordo si sta dirigendo verso l’Italia". In seguito la nave rimase nelle acque mediterranee a causa del mal tempo, molti affermarono che la nave non avrebbe dovuto muoversi per la sicurezza delle persone a bordo.

Ma questo è solo un esempio tra tanti. Io penso che ascoltando i grandi battibecchi elettorali si pensa sempre che il grande e unico problema dell’Italia siano gli immigranti. Ovviamente nessuno nega che l’arrivo in massa di centinaia di migliaia di persone ponga problemi e richieda molte spese e investimenti. E, comunque, se la presenza di migranti suscita allarme, è giusto tenere in considerazione il timore dei cittadini. Non liquidarlo con sufficienza. Però bisogna affrontare la questione basandoci sui dati di fatto. Non è vero, come dicono molti, che gli immigrati sono la principale causa della crisi e dell’impoverimento del nostro Paese. Non sono il primo problema, nemmeno il secondo. E neppure il terzo. Le cifre variano, ognuno dà i numeri. L’accoglienza, secondo alcune stime, nel 2017 è costata intorno ai 5 miliardi. Tanto, certo. Mettiamo pure che ci costi il doppio, il triplo. Si potrebbe obiettare che il dovere morale di accoglienza e solidarietà nei confronti di altri essere umani (ammesso che gli immigrati vengano ancora considerati tali) possa valere questa cifra. Qualche sacrificio sarebbe doveroso, se volessimo accettare le nostre responsabilità di essere umani. Non sono d’accordo con alcune voci, che dicono che dobbiamo chiudere le porte in faccia agli immigrati perché portano il crimine nel nostro Paese, ma volevo solo ricordare che: gli italiani non sono figli di santi. Siamo stati e siamo tra i maggiori esportatori al mondo di criminalità. Le nostre mafie hanno messo radici ovunque come: America, Francia e Germania. E non è vero neanche che la piaga della disoccupazione che colpisce i giovani italiani dipenda dagli immigrati. Chi arriva fa spesso lavori che noi non accettiamo più. Si è vero, gli immigrati pongono dei problemi e ci costano denaro. Infine penso che dovremmo accettare queste persone, non lamentarci della loro presenza e di non attribuire ogni nostro male a loro perché ciò che succede nei loro paesi loro certo non lo attribuiscono a noi…

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