Come usavano i Titini le fosse?

Ognuno di voi conoscerà sicuramente le vicende della Shoah, le torture che gli Ebrei hanno dovuto sorbire e quanti di questi sono morti a causa dei nazisti.Ma quanti di voi conoscono i Gulag?Quanti di voi conoscono le foibe...?E soprattutto perché si parla così poco di questi avvenimenti?Oggi vogliamo concentrarci soprattutto sulle foibe, la cui giornata a loro dedicata è il 10 Febbraio, conosciuta come "Giornata del Ricordo".Ma cosa sono queste foibe?Il termine "foiba" è una corruzione dialettale del latino "fovea", che significa "fossa"; le foibe, infatti, sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua; possono raggiungere i 200 metri di profondità. Abissi verticali,cupi cunicoli che si perdono nel silenzio delle profondità terrestri, caverne immense, tortuose gallerie,create per uccidere italiani, il cui unico problema era essere reputati fascisti. Sì..., erano solamente reputati così, non avevano commesso nulla, erano solo vittima del potere, un potere arrivato nelle mani sbagliate. In Istria sono state registrate più di 1.700 foibe. Oltre alle foibe,migliaia di italiani, vennero deportati e cacciati dalla loro nazione,secondo le ordinanze dettate dagli jugoslavi. Le donne venivano stuprate, a loro venivano strappati i bambini, anche bambini appena nati. Mi trovavo a Gorizia, quando incuriosito dall'argomento, del quale avevo sentito soltanto parlare sporadicamente, mi sono recato a visitare una delle maggiori foibe, di cui, ancora, abbiamo reperti. Guardandola da vicino, non mi trasmetteva nessuna emozione, una fossa buttata lì come tante altre. Pensavo tra me e me: "Chi non ha mai visto una fossa? Dov'è la particolarità? Leggere invece ciò che è stato fatto in quelle fosse, mi ha portato uno sgomento tale da non ruscir più a leggere di altre vicissitudini. Persone che avrebbero preferito uccidersi o uccidere i propri cari pur di non morire o vederli morire così. Uno sputo in faccia alla dignità umana e al valore stesso della vita. Che senso ha vivere, conseguire degli obiettivi, se poi non sei tu l'artefice della tua fine e, se quest'ultima è meno che dignitosa?