To The Moon: Oltre il semplice ''videogioco''
- Carmine Addesso
- 25 mag 2018
- Tempo di lettura: 5 min
Nell'affollato e ipercompetitivo mercato videoludico odierno, sopratutto quando si parla di titoli tripla A, è difficile provare e riuscire a dire oltre che fare qualcosa di veramente nuovo e diverso. Voglia di innovare e stupire che al contrario non manca nel folto sottobosco del panorama indipendente dal quale continuano a emergere prodotti più o meno divertenti ma anche vere e proprie perle.

To the Moon appartiene senza ombra di dubbio a quest'ultima categoria. Si tratta di una emozionante e sentimentale avventura lineare ed estremamente semplice dal particolare stile grafico che ricorda molto da vicino quello dei JRPG bidimensionali di un tempo. Il titolo è stato realizzato da un piccolo studio americano, che tra le sue fila, oltre al suo poliedrico fondatore Kan Gao, conta giusto una manciata di dipendenti e collaboratori, Freebird Games che sinora si erano fatti notare per alcuni esperimenti in termini di narrazione interattiva e fusione di generi videoludici sempre caratterizzati da questi echi orientali, vero e proprio marchio di fabbrica.
Al momento To the Moon può essere comprato per una dozzina di dollari sul sito ufficiale degli sviluppatori, in attesa che venga accolta la loro richiesta di entrare nel catalogo di Steam; è previsto un trial gratuito di un'ora per chi volesse provare il gioco.
UNA STORIA RACCONTATA IN UN VIDEOGIOCO
Johnny è un uomo vecchio e malato. Sul letto di morte gli rimane effettivamente poco da vivere. Un ultimo utopistico desiderio lo tormenta: raggiungere la Luna. Solo il dottor Neil Watts e la dottoressa Eva Rosalene, i due protagonisti che di fatto impersoniamo, possono tramutare in realtà questo sogno impossibile da realizzare.

In un modo che ricorda molto da vicino Inception, il film di Nolan, i due colleghi, che non perdono mai occasione per punzecchiarsi in simpatia, grazie all'ausilio di complicati e futuristici macchinari compiono un viaggio all'interno della sua memoria per insinuare in essa la sensazione di aver realmente vissuto questo straordinario evento. I dottori percorrono a ritroso la vita di Johnny, non senza problematici imprevisti, fino all'età giovanile scoprendo e rivivendo, puzzle dopo puzzle, scena dopo una scena, una vita caratterizzata da tanti sentimenti positivi ma anche qualche oscuro, succulento e preoccupante mistero.
Al risveglio, se tutto sarà andato per il verso giusto, Johnny avrà metabolizzato la cosa e si ricorderà di esser stato sulla luna, potendo quindi finalmente morire felice e senza rimpianti. Riusciranno i due scienziati in questo ardito compito in grado di rivelarsi molto più complicato del previsto in cui dovranno fare di necessità virtù per raggiungere il loro scopo?
Impossibile non fare un plauso a questa magistrale ed emozionante sceneggiatura che parte da temi semplici per raccontare una storia in maniera toccante e ben ritmata, farcita in maniera quasi sovrabbondante di divertenti citazioni videoludiche, cinematografiche e non solo. Inoltre si ha finalmente a che fare con un finale che, senza farvi alcuno spoiler, risulta pienamente soddisfacente e mette la parola fine alla vicenda.
VISUAL NOVEL, GIOCO DI RUOLO O AVVENTURA GRAFICA?
Sebbene la grafica di To The Moon possa evocare quella di un Final Fantasy dell'epoca d'oro di Super Nintendo, lasciando sperare in un gioco di ruolo vero e proprio, la realtà è tutt'altra: la fatica di Freebird infatti non condivide altro con quelli che possono essere i canoni classici di tale genere, il che vuol dire niente punti esperienza, nessun avanzamento di livello e nessuna scelta da effettuare, se non puramente marginale e non determinante ai fini della storia. Volendo collocare questo gioco in una categoria, potremmo allora inserirlo tra le avventure grafiche, ma anche in questo caso il paragone con un Monkey Island rischierebbe di non rendere giustizia a To The Moon: nonostante sia ogni tanto presente un puzzle, degli enigmi classici degli adventure qui non c'è traccia.


Abbiamo un inventario, ma è limitato. Abbiamo degli elementi da sbloccare per andare avanti, ma il tutto si riduce a girare per le memorie di Johnny alla ricerca di collegamenti (neanche poi tanto nascosti) tra i ricordi legati alle varie fasi della sua vita. Ci sono dei puzzle e dei minigame come quello dove possiamo addirittura "sparare" a degli zombie, ma sono completamente marginali nell'economia del gioco. A conti fatti, To The Moon può essere definito come un racconto interattivo, guidato principalmente dall'elemento che abbiamo descritto nel paragrafo superiore: la sua storia, in grado di tenere il giocatore letteralmente incollato alla sedia. La trama di questo gioco è infatti scritta e raccontata in un modo che rasenta la perfezione, lasciando indovinare ben poco di ciò che accadrà con colpi di scena inaspettati ma soprattutto toccando il cuore di chi si trova davanti allo schermo. Neil ed Eva sono la perfetta rappresentazione della strana coppia: cinico e sempre pronto alla battuta lui, determinata a svolgere il proprio lavoro lei, in un rapporto fatto di continui botta e risposta che contribuiscono anche ad alleggerire gli attimi più drammatici dai quali è composto il racconto. L'intero percorso del gioco contiene poi una serie di citazioni provenienti da film, altri giochi e serie TV (fenomenale su tutte quella da How I Met Your Mother) che difficilmente lasceranno indifferenti gli amanti delle chicche di questo tipo.
16 BIT, UNA GARANZIA

Come a questo punto saprete, lo stile grafico di To The Moon è quello inconfondibile di tanti giochi di ruolo "alla giapponese" del glorioso periodo dei 16 bit. Anche se immaginiamo che questo possa non andare giù a tutti quanti, la scelta di Freebird si rivela indovinata anche nel dare al gioco quel tocco di nostalgia in più, garantito anche dall
a scelta di non ricorrere al doppiaggio per realizzare i dialoghi, affidandosi alla vecchia maniera dei testi scritti. Semplicemente da applausi è inoltre la colonna sonora, in grado di accompagnare perfettamente il gioco per tutta la sua durata, contribuendo a definire a dovere i diversi attimi che ci ritroviamo a vivere: i vari componimenti originali sono stati realizzati principalmente con l'uso del pianoforte dallo stesso Kan Gao e da Laura Shigihara, già "ascoltata" all'opera in Plants vs Zombies. Pronto a scommettere che il motivo principale vi resterà indelebilmente nella testa a lungo.
CONCLUSIONI

Dare un parere finale è un'impresa ardua, soprattutto alla luce del timore di non riuscire bene a descrivere l'ottimo lavoro svolto da Freebird Games. Di sicuro non si tratta di un prodotto per tutti, e probabilmente finirà per deludere chi è alla ricerca di un semplice modo per passare il tempo tra una partita a Skyrim e una a Modern Warfare 3. Eppure, stiamo parlando di un gioco in grado di mantenere incollati al monitor fino alla fine, raggiunta la quale ci si ritrova a rimpiangere di averlo letteralmente divorato (sono comunque già in programma altri episodi), lasciandoci quindi dire senza ombra di dubbio che Kan Gao e i suoi hanno centrato il segno. To The Moon è infatti in grado di regalare attimi difficilmente ripetibili con gran parte dei titoli in circolazione e per questo imperdibili, attimi in cui grosse risate finiscono per fare spazio a lacrime strozzate e viceversa, toccando anche la più dura delle anime. Che valutazione dare quindi a un gioco che come abbiamo avuto modo di vedere non è nemmeno un gioco nel senso stretto del termine? Quella dettata dalle emozioni, perché in questo campo To The Moon non è assolutamente secondo a nessuno. Provare per credere.
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