I lati negativi di instagram
- Francesco Farina
- 14 apr 2018
- Tempo di lettura: 2 min
Instagram è un social network che permette agli utenti di scattare foto, applicarvi filtri, e condividerle in Rete. Nel 2012 l'azienda è stata comprata per un miliardo di dollari da Facebook Inc.L'applicazione web, sviluppata da Kevin Systrom e Mike Krieger, è stata lanciata il 6 ottobre 2010 inizialmente disponibile solo su iOS poi divenuta compatibile con qualsiasi iPhone, iPad o iPod touch avente iOS 3.1.2 o superiore. Dal 3 aprile 2012 è disponibile, anche per i dispositivi che supportano Android, dalla versione 2.2 o superiore. Il 21 novembre 2013 è stata pubblicata la versione per Windows Phone. Il 28 aprile 2016 è stata pubblicata la versione per Windows 10 Mobile. Adottobre 2016 è stata pubblicata l'App anche per tablet PC Windows 10.

In Italia è usato da 14 milioni di utenti ogni mese e da 8 milioni di utenti al giorno (soprattutto donne: 53%). L'età prevalente è quella che va dai 19 e ai 24 anni.A mio parere, i maggiori rischi per gli adolescenti sono legati alla privacy e alla geolocalizzazione. Come ogni piattaforma di social network, Instagram favorisce incontri con estranei. Bisogna fare molta attenzione che l’adolescente non condivida dati personali, foto inappropriate o video. Una delle tendenze che va molto di moda in questo periodo è fare delle classifiche degli sguardi più belli o delle ragazze più belle. In questo modo gli adolescenti vengono esposti ai giudizi, che a volte possono essere anche spietati. Per quanto riguarda la geolocalizzazione, solitamente, Instagram attiva il sistema di geo-tagging. In questo modo si rivela il posto in cui viene scattata la foto.Nel 2017 la Royal l’andamento del loro umore mentre scorrevano le bacheche di cinque Society of Public Health britannica ha chiesto a 1.500 giovani dagli 11 ai 25 anni di monitorare social network. Il risultato?

Instagram e Snapchat sono in cima alla lista di piattaforme che suscitano sentimenti di inadeguatezza e generano ansia. YouTube invece sarebbe quello con l’influenza più positiva. La continua esposizione di se stessi, un perenne mettersi alla prova davanti ai propri amici e non, la celebrazione dell’immagine e della propria vita quotidiana — sempre interessante così da poterla raccontare nelle Stories — nuocerebbe alle menti (in formazione) dei teenager . Sottoposte a ulteriore stress dovuto all’ombra in agguato del cyberbullismo. Piattaforma di riferimento in questo caso: Facebook. Poi c’è la dipendenza. Ci sono casi più e meno gravi. Si arriva anche a bambini che hanno smesso di uscire di casa per l’ossessione di essere sempre online. Secondo uno studio dell’università di Glasgow, molti ragazzi arrivano addirittura a svegliarsi nel bel mezzo della notte per controllare il proprio Feed, in preda all’ansia di essersi persi qualche post.
Comments