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NOTRE DAME: l'incendio l'ha distrutta, ma RISORGERA' dalle sue ceneri .


"Nulla sarà mai come prima". Le parole dell'ex sovraintendente di Roma Capitale, Umberto Broccoli, riassumono il tragico evento accaduto il 15 aprile scorso. "Notre Dame va a fuoco" ecco le parole che le televisioni di tutto il mondo rilanciavano ai loro ascoltatori d'ogni nazionalità. Notre Dame, cattedrale gotica ubicata nella parte orientale dell' Île de la Cité, risalente al 1163, è uno dei simboli più famosi di Parigi, anche più visitata della Torre Eiffel. Notre Dame ha fatto sognare milioni di turisti con le sue vetrate colorate, i maestosi archi con le slanciate colonne che sorreggono -o, meglio, sorreggevano- il tetto talmente alto da toccare il cielo, le varie opere d'arte, dai quadri alle statue, e la Foresta (la magnifica opera architettonica e struttura lignea, "vecchia" di circa 900 anni, che sosteneva la parte centrale della cattedrale. La Foresta è così chiamata scherzosamente dagli architetti di tutto il mondo per la quantità di legno impiegato per costruirla, circa 1300 alberi di quercia, e per il suo aspetto intricato, che ricordava i rami intrecciati di un bosco).

A causare questa inimmaginabile tragedia è stato un corto circuito. Un terribile incidente, insomma, e la ricostruzione degli investigatori ha così smentito le prime ipotesi su un possibile attentato terroristico, ipotesi che erano state formulate sui social ma anche da giornali molto famosi, come il Quotidiano.

Ma ripercorriamo insieme il calvario che ha dovuto sopportare Notre Dame.

L'incendio scoppia alle 17:30, ma la notizia arriva in Italia solo verso le 18:40. L'incendio prende vita sul lato destro della "Nostra Signora". Immediati sono stati i soccorsi dei vigili del fuoco per salvare il più possibile. "E' come un libro" ha detto Umberto Broccoli. Infatti a causa della composizione della cattedrale (formata principalmente da legno stagionato e pietra) subito il tutto ha preso fuoco. A peggiorare la situazione anche il vento, che sicuramente non ha favorito i soccorsi, bensì ha contribuito alla propagazione dell'incendio. Sono passate da poco le 20 quando la guglia cade. La numerosissima folla assiepata sulle rive della Senna guarda impotente la sua cattedrale bruciare e la guglia cadere.

Subito sono arrivate da tutto il mondo le parole di conforto. A partire dalle alte cariche di stato americane fino ad arrivare ai teatri italiani, come la Fenice. Su twitter, sulla pagina ufficiale del teatro veneziano, è stato scritto: "Siamo stati assaliti dal fuoco per ben due volte, ma dal fuoco, per due volte , siamo risorti più forti di prima. Siamo al vostro fianco, amici, non temete". Evidente è il riferimento ai suoi due incendi del 1836 e del 1996.

Sono le 21:20 quando l'incendio viene circoscritto, ma ormai sono già andate perdute la facciata destra e il soffitto. Attorno alla casa di Quasimodo vige un silenzio che nessuno osa rompere, quasi inquietante. Tutti sono concentrati sulla cattedrale che va a fuoco. Il silenzio è accompagnato solo dal sottofondo della fiamme e dalla lenta danza della Senna.

L'ora decisiva è quella dalle 22 alle 23. C'è, infatti, il rischio che crolli tutto. Si cerca di salvare il più possibile. La maggior parte delle colonne si sta sgretolando a causa dell'effetto sulla pietra del calore, che la rende calce e la fa sgretolare sgretolare.

E' ormai il 16 aprile quando finalmente si riesce a spegnere definitivamente l'incendio, sono passate ormai quindici ore. Un terzo della cattedrale è andato perduto, ma subito Macron, presidente della Francia, si è fatto sentire dicendo che molto presto la cattedrale sarà ricostruita e che rivedrà nuovamente, e per intera, la luce.

"Per quelli che sanno che Quasimodo è esistito, Notre Dame oggi è deserta,inanimata, morta. Si avverte che qualcosa è scomparso. Questo corpo immenso è vuoto; è uno scheletro; lo spirito l'ha abbandonato e se ne vede il posto che ha lasciato. Ecco tutto."

Victor Hugo, Notre Dame de Paris


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