Dibattito negli USA sul gesto del sindaco candidato alle presidenziali
- Gian Maria Petrelli
- 17 apr 2019
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Il fatto è avvenuto Domenica, 14 aprile, South Bend, Indiana. Il candidato alle primarie presidenziali del partito democratico, il sindaco Pete Buttigieg abbraccia suo marito Chasten Glezman. Le loro labbra si toccano. Donald Trump, questa volta, non commenta. Ma in Rete si scatena la parte più conservatrice dell’elettorato. Il loro portavoce è il vice presidente Mike Pence, ex governatore dell’Indiana: «Considero Buttigieg un amico, ma ora sta attaccando la mia fede cristiana. Io sono un cristiano che crede nella Bibbia. Ricavo la mia verità dalla parola di Dio». E: «L’omosessualità è un peccato». Il sindaco-candidato alla Casa Bianca si professa un cristiano, con la stessa intensità di Pence. La grande famiglia delle chiese americane è divisa sui diritti della comunità Lgbt (Lesbian, gay, bisex and transgender). Pence si definisce un «rinato cattolico evangelico», una fede iper conservatrice contraria all’eutanasia, all’aborto e alle «deviazioni sessuali. Buttigieg, che è un protestante, ramo episcopale-anglicano, risponde cosi: «La polemica di Pence non è rivolta a me, ma al mio Creatore».

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