Bus dirottato, la telefonata di Rami ai carabinieri: "L'autista ci minaccia col coltello, s
- Maria Immediata
- 27 mar 2019
- Tempo di lettura: 1 min
"Aiuto,l'autista ci minaccia con il coltello e ci tiene in ostaggio sul pullman.C'è per terra della benzina,la prego mandi qualcuno,non è un film,c'è tanta gente.Il bus sta andando verso la campagna." Si chiama Rami il tredicenne che per primo ha chiamato i soccorsi dal bus dirottato a San Donato Milanese,Milano,da Ousseynou Sy,con a bordo 51 studenti e 2 insegnanti di una scuola media di Crema. Immediatamente il carabiniere all'ascolto reagisce chiedendo ai colleghi l'invio di una pattuglia. «Subito, subito, veloce», dice. «Non è un film, non possiamo perdere la vita», aggiunge il ragazzino, invitando a fare presto. «Chi vi sta tenendo in ostaggio?», chiede il militare. «Il guidatore, ha un coltello in mano, veloce, c'è per terra della benzina, non resistiamo più», risponde l'adolescente. «Mi servono delle altre indicazioni», dice il carabiniere. «Certo, certo signore però la prego chiama qualcuno. Non è un film questo. Non possiamo perdere la vita. Sta andando verso la campagna». «Sì, sì stai tranquillo», replica il militare. E in tempo reale l'Arma organizza l'intervento che riuscirà a salvare tutti gli studenti.«Ho pensato solo ai miei compagni, volevo salvarli, ho cercato di tranquillizzarli, non mi importava cosa poteva succedere a me». Sembra quasi non accorgersi del coraggio e della lucidità che ha avuto mentre era prigioniero sull'autobus Ramy, il
tredicenne che ieri ha nascosto il cellulare all'autista sequestratore ed è riuscito a fare la prima telefonata al 112. «Non voglio farvi del male, diceva l'autista, ma voglio vendicare mia moglie e le mie tre figlie morte in mare», racconta lo studente rivivendo la giornata.

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