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Nobel per la pace per la svedese classe 2003

  • Maria Scaglione
  • 25 mar 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Greta Thunberg è il nome di una giovane studentessa di 16 anni che riecheggia per le strade del mondo da ormai una settimana, nasce a Stoccolma dove il 20 agosto dello scorso anno ha deciso di smettere di andare a scuola fino alle lezioni legislative del 9 settembre, Adesso è candidata al premio Nobel per la Pace. Greta ha preso la sua decisione per protestare contro le eccezionali ondate di calore e gli incendi boschivi, che a suo dire non trovavano un argine nella politica del suo Paese.

Durante l'orario scolastico rimaneva seduta di fronte al Parlamento di Stoccolma stringendo tra le mani un cartello che recitava: "Sciopero della scuola per il clima." Dopo il 9 settembre è tornata a scuola. Ma ha continuato ad appostarsi di fronte al Parlamento del suo Paese: un appuntamento fisso ogni venerdì. Attorno alla sua persona aleggiano varie ipotesi che vanno a toccare motivazioni politiche fino multinazionali che agiscono tramite lei. C'è chi ha teorizzato che non può essere un caso che la macchina mediatica che gira intorno a Greta si sia messa in moto proprio in questo periodo. Presto ci saranno le elezioni europee e qualcuno prevede un crollo del europeisti a favore degli euroscettici. Una lunga indagine investigativa del giornalista Cory Morningstar, sostiene che in realtà tutto il circo mediatico che ruota intorno a Greta non sia stato messo in piedi da altri che non il solito ‘capitale’ che, vedendo collassare l’economia tradizionale, sta cercando una via di fuga nella cosiddetta ‘economia verde’. Un semplice gioco di prestigio quindi secondo Morningstar, che non avrebbe certo come fine ultimo quello di ridurre i consumi per il bene del pianeta. Il maggiore sostenitore di questa teoria in Italia pare essere il filosofo Diego Fusaro il quale ripetutamente ha sostenuto che non si tratti di altro se non della solita “espressione di forza capitalistica apotropaica rispetto ad una vera critica”, cioè, detto per intenderci – quando scendi in piazza per rivendicare salari e giustizia sociale, sei classificato come un criminale (riferimento ai gilet gialli), quando scendi in piazza per rivendicare qualcosa di assolutamente innocuo, facile da gestire e assolutamente non in contrasto con i veri giochi del capitale, ecco che hai tutte le porte mediatiche aperte e chi anche solo osa contraddirti classificato come complottista. Queste proteste quindi, secondo il giovane filosofo, non sarebbero altro che “un’arma di distrazione di massa”. Con le teorie sviluppatesi con il corso del tempo, e quelle che nasceranno, corrono di pari passo un’infinità bufale che si affiancano ad una sola verità: secondo alcuni Greta sarebbe una massona e indiscutibilmente farebbe parte del gruppo dei poteri forti, e in particolare sarebbe legata ai Rockfeller, ai Rothschild e alla massoneria. La prova schiacciante di questo collegamento sarebbe la partecipazione della ragazza a Climate justice now, nella cui rete di promotori compare l’organizzazione Friends of the Earth, nella quale uno dei membri fondatori (David Brower) aveva fatto parte di un club che sarebbe stato controllato da Rockfeller. La stessa Thunberg ha anche preso parte al World Economic Forum, che rappresenterebbe l’emblema del potere dei Rothschild.

Secondo altri Greta sarebbe un rettiliano, infatti, leggendo uno dei più deliranti post comparsi su Facebook, si scopre che Thunberg sarebbe addirittura di provenienza extraterrestre. In questo caso la dimostrazione della fantasiosa tesi sarebbe di natura fotografica, perché alcuni fotogrammi estratti dai video in cui la ragazza tiene discorsi pubblici mostrerebbero sul suo volto inconfutabili tracce aliene. Un’altra, e forse, la più discriminatoria di tutte le bufale in circolazione, è la tesi di chi sostiene che Thunberg sia di fatto incapace di intendere e volere, oltre che così priva in empatia da non poter credere davvero in una causa così ampia e globale quale la lotta contro il cambiamento climatico. Anche se l’attivista presenta (in forma peraltro lieve) le caratteristiche della sindrome di Asperger, ciò non le impedisce affatto di provare emozioni o di percepire quelle altrui. Semmai, Thunberg potrebbe avere qualche difficoltà nelle interazioni sociali oppure mostrare comportamenti schematici, ma il fatto stesso che sia in grado di tenere discorsi in pubblico di grande efficacia rende evidente che non si stanno manifestando particolari difficoltà nell’ uso del linguaggio, e men che meno siamo di fronte a ritardi cognitivi o ai tratti peculiari di una psicopatia.


 
 
 

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