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Agosto 2018: Greta Thunberg cambia il mondo

  • YleniaPia Marcellino
  • 23 mar 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Agosto 2018: inizia lo sciopero di Greta Thunberg, ragazzina svedese, di soli 16 anni. Ella si rivolge ai politici di tutto il mondo, al fine di promuovere il problema del riscaldamento globale. Greta, nonostante la tenera età, ha dimostrato, con la sua tenacia e la sua determinazione, verso ciò che le sta più a cuore. Ma la sua storia è cominciata ben prima: aveva nove anni quando, per la prima volta, sentì parlare di riscaldamento globale, e la sua reazione fu incredula: pensava che se l’uomo avesse davvero avuto il potere di cambiare il clima, la cosa sarebbe stata sulla bocca di tutti, e poiché non era così doveva esserci un errore. Cominciò allora a fare le prime ricerche sul riscaldamento globale, cosa fosse, quali le cause e quali le conseguenze, e si accorse che il pianeta sul quale viveva stava lentamente cambiando e, piano piano, morendo, soffocato dalle emissioni di carbonio e di gas serra, sopraffatto dal consumo di risorse non rinnovabili e dalle temperature in continuo aumento. Decise, nel suo piccolo, che doveva fare qualcosa, per esempio, Greta convinse la sua famiglia a diventare dapprima vegetariana e poi vegana, eliminando dalla propria dieta qualsiasi prodotto di derivazione animale; per lo stesso motivo, spinse i genitori a smettere di prendere l’aereo, che a sua volta è causa di emissioni di carbonio più degli altri mezzi di trasporto.

Finalmente qualcosa stava cambiando, e lei si sentiva sempre più motivata a portare avanti la propria battaglia. Il 20 agosto scorso si è seduta per la prima volta davanti al Parlamento svedese con un cartello che recitava la scritta “sciopero della scuola per il clima”; il suo obiettivo era semplice: in previsione delle elezioni voleva convincere i rappresentanti politici del suo Paese a ridurre le emissioni di carbonio secondo quanto stipulato nell’Accordo di Parigi nel 2015.Da questa protesta, è nato l’enorme interesse dei media internazionali nei suoi confronti: testate giornalistiche ed emittenti televisive di tutto il mondo volevano conoscere la ragazzina svedese che dopo le elezioni continuava a scioperare ogni venerdì per il clima, dando vita a un movimento, i FridaysForFuture, che pian piano si diffondeva anche tra bambini e ragazzi di altre nazionalità, dalla Germania all’Australia, dalla Finlandia ai Paesi Bassi. Durante la conferenza delle Nazioni Unite, ha tenuto un discorso, da subito diventato virale. “La nostra civiltà viene sacrificata perché poche persone possano continuare a guadagnare spaventose quantità di denaro. La nostra biosfera viene sacrificata affinché le persone ricche in paesi come il mio possano vivere nel lusso”, ha spiegato con voce ferma e determinata. Ormai si contano anche numerosi scienziati, oltre 3.000, tra i sostenitori degli scioperi studenteschi, che culmineranno nel primo sciopero globale della scuola per il clima, organizzato per il prossimo 15 marzo, quando i ragazzi di tutto il mondo, anche in Italia, manifesteranno sulla strada di Greta; un passo che, a questo punto, sembra essere solo una tappa di un percorso che si promette ben più lungo.


 
 
 

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