Una strage virale

Due le moschee attaccate da Brenton Tarrant, un cittadino australiano di 28 anni, il 15 marzo a Christchurch in Nuova Zelanda. La strage è stata ripresa e diffusa poi su Facebook dallo stesso assassino.

<< E' entrato e li ha uccisi uno ad uno. >> queste sono le parole di uno dei testimoni che ha assistito alla morte di 49 persone per mano di un estremista. Sulle armi la lista di eventi storici e di nomi di assassini di migranti, dove compare anche quello dell'italiano Luca Traini, che nel 2018 tentò una strage a Macerata.

La polizia ha anche deciso di non diffondere le ottanta pagine di deliri razzisti che l'australiano aveva pubblicato su un suo profilo social. In questa sorta di ''Manifesto'' viene raccontato che l'attentato è stato organizzato negli ultimi due anni e che avrebbe dovuto essere messo in atto in Australia. La premier neozelandese si mostra vicina a tutte le donne che hanno perso un parente durante la strage indossando il velo e promettendo di non pronunciare mai il nome dell'assassino, perché bisogna solo dimenticare una persone del genere.