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Una giornata da anni

Quest’anno, come ogni anno, il 27 gennaio si è tenuta la “Giornata della Memoria”. Perché proprio il 27 gennaio? Perché in quella data nel 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata del maresciallo Ivan Konev arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramente e liberandone i superstiti.

Perché ricordare ogni anno questo evento? Basta una risposta semplice, secca e quasi scontata: affinchè non accada mai più un genocidio come quello, che era stato programmato a livello industriale, e che ci mostra fino a che livelli di crudeltà e insanità può arrivare la mente di una persona. Furono uccisi 15-17 milioni di persone tra omosessuali, testimoni di Geova, zingari, oppositori politici, ebrei e prigionieri di guerra.

Molti gli eventi che si sono svolti in tutta Italia per non dimenticare l'orrore dell'Olocausto. Al Teatro Palladium di Roma le celebrazioni sono state prolungate fino al 28 gennaio con “Dall’alba al tramonto”: una lettura collettiva, integrale e continuativa, del libro "Se questo è un uomo" di Primo Levi. L’evento è stato organizzato dalla Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, dall’Università degli Studi di Roma Tre e dal Centro Culturale Primo Levi. A Padova invece la giornata è stata caratterizzata da proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, conferenze e numerosi appuntamenti rivolti ai più giovani.

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