Attentato a Strasburgo
Attentato nel mercatino di Natale di Strasburgo: 3 morti e 13 feriti. L’autore della strage neutralizzato dopo 48 ore di fuga.
Martedì 11 dicembre, i mercatini natalizi di Strasburgo sono stati palcoscenico di un’ennesima strage di stampo terroristico. Intorno alle 20:00 Cherif Chekatt spara sulla folla causando la morte di tre persone - una turista tailandese, un cittadino francese e un meccanico afghano musulmano - e ferendone altre 13, 9 delle quali sono tuttora in condizioni gravi. Tra queste un giornalista 28enne italiano, Antonio Megalizzi, colpito alla
testa da un proiettile e che ora è in coma farmacologico, dal quale, secondo i medici, non si risveglierà. Il procuratore Remy Heitz ha segnalato ulteriori particolari rispetto all’accaduto e sul presunto terrorista, il quale si ritiene abbia urlato «Allah Akbar» durante gli spari. Già alla fine di novembre la polizia francese aveva sventato un attentato che doveva avvenire proprio nel mercato natalizio a Strasburgo da parte di una cellula islamica guidata da esponenti dell’area siro-irachena. Il nucleo, ben organizzato, aveva risorse e comunicava attraverso sistemi «protetti».
Cherif Chekatt, di origini marocchine e nato a Strasburgo, è riuscito a fuggire con un taxi prendendo in ostaggio il guidatore. Secondo la testimonianza del tassista, l’uomo era rimasto ferito in un primo conflitto con la polizia subito dopo la strage. Il 29enne era già conosciuto dalle forze dell’ordine come delinquente comune recidivo, schedato sia come pericolo nazionale sia come radicalizzato e tendente al terrorismo. Da sempre disoccupato e simpatizzante per gli ambienti islamici radicali, ha collezionato accuse e relative condanne per furto o reati comuni in Francia, Svizzera e Germania.
Ricercato in tutta Europa, Cherif Chekatt è stato ucciso la sera del 13 dicembre dalla polizia durante un blitz nella città dove ha compiuto la strage. Egli, in fuga da 48 ore, si era rifugiato in un magazzino nella zona di Neudorf, dove già era sfuggito ad una prima operazione della polizia poche ore dopo la sparatoria. Il terrorista era ancora in possesso di una pistola e un coltello. Sarà da verificare l'appartenenza di Cherif ad un gruppo terroristico. Sicuramente vi è stata la presenza di complici, probabilmente i due fratelli dell’uomo, che sono già in stato di fermo.
Cherif Chekatt aveva iniziato la sua carriera criminale come delinquente comune per poi radicalizzarsi, quindi viene considerato dagli inquirenti un “ibrido”, ossia un criminale che odiando le autorità, trasforma i suoi reati in atti politici. D'altronde in Europa, principalmente in Francia e Belgio, vi è una forte tendenza di alcuni malviventi a prestare la loro esperienza ad ideologie jihadiste, di cui diventano i killer. In Francia i soggetti «a rischio» sono oltre 20mila, il loro numero continua a salire, e diventa sempre più difficile tenerli sotto controllo. Uno degli obiettivi target dei terroristi islamici sono proprio i mercatini di Natale per cui ogni anno le polizie europee aumentano sempre di più le misure di sicurezza. Questa strage si inserisce in un clima sociale francese già molto teso e che sembra favorire le azioni di criminali simpatizzanti per l’islamismo.