Volontaria italiana rapita per colpa di un sogno
Ragazza sequestrata da alcuni terroristi, le forze dell’ordine proseguono con le indagini svelando l’identità di tre degli attentatori.
In una città del Kenya, nella notte tra il 20 ed il 21 novembre verso le ore 20, è stata rapita una giovane volontaria italiana, Silvia Costanza Romano. La ventitreenne, originaria del milanese, si è laureata lo scorso febbraio con una tesi sulla tratta degli esseri umani ed era partita qualche mese dopo per quella che sarebbe stata la sua seconda missione in Africa in contatto con l’onlus marchigiana dell’Africa Milele, dove avrebbe avuto modo di aiutare gli orfani che vivono nelle discariche, in pessime condizioni di salute ed igiene. Infatti, la giovane desiderava correre in soccorso dei bisognosi: "Si sopravvive di ciò che si riceve ma si vive di ciò che si dona", scriveva sul suo profilo Facebook lo scorso agosto, un sogno rischioso quello che nutriva la volontaria, di cui ha dovuto subire alcune drastiche conseguenze. Silvia si trovava nel centro commerciale di Chakama durante l’attacco armato di alcuni terroristi islamici, i quali hanno ferito 5 persone, tra cui un bambino di dodici anni ancora in condizioni critiche. In seguito alle ricerche svolte negli ultimi giorni sono stati rivelati i nomi di tre degli attentatori, sui quali sono state poste delle taglie di circa un milione di scellini, corrispondenti a circa €8500. La ragazza sarebbe viva ma ancora in mano ai terroristi, i quali, dopo aver tentato in un primo momento di portare la ragazza in una base in Somalia, hanno desistito e sono attualmente nascosti nelle boscaglie del Kenya.