top of page

La lenta discesa verso l'autocrazia

Per semplificare i programmi elettorali e appagare le persone meno colte della popolazione, potremmo aver fatto rinascere un retaggio fascista nell'elettorato e nella stampa.


Washington, 21 Novembre. L'amministrazione Trump riceve uno schiaffo da parte di un giudice nel Michigan. L'ufficiale giudiziario ha rilasciato cento iracheni detenuti in attesa di un rimpatrio. E' stato poi affermato che lo Stato si è comportato in modo "ignobile" e che le accuse a carico dei detenuti erano "palesemente false". Il tribunale ha perfino adottato una misura usata molto raramente: ha sanzionato il governo. Quest'umiliante sconfitta per la presidenza fa pensare a un sistema organico in cui le amministrazioni interne allo stato si contrastano a vicenda. Eppure queste supposizioni sembrano essere errate, alla luce delle tensioni in crescita riguardo alla "Carovana dei migranti". La Carovana dei migranti è un gruppo di persone partito dall'Honduras, uno degli stati più corrotti e violenti dell'America Centrale, per emigrare negli USA attraversando il Messico. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato che la Carovana trasporterebbe al suo interno criminali e terroristi del Medio Oriente - si deduce che il presidente non ha le conoscenze base di geografia - e che, se necessario, darà il permesso ai militari di usare la "forza letale" contro gli immigrati. Queste dichiarazioni sono molto gravi da un punto di vista politico, oltre che umano, in quanto mostrano un potere preoccupante nelle mani di un solo individuo e la volontà da parte del popolo che ha eletto i rappresentanti di vivere sotto un'unica autorità che lo possa far sentire al sicuro. Questo ritorno all'autocrazia, almeno a livello ideologico, è in parte fomentato da una visione del mondo, alimentata anche dalla stampa, che si polarizza su pochi argomenti, che di conseguenza risulta in una semplificazione dei concetti da parte dei politici per arrivare alle fette di elettorato meno istruite.

Per quanto la semplificazione durante le campagne elettorali sia normale, la riduzione in slogan di problemi complessi come l'immigrazione, l'economia e l'agricoltura lascia libera l'interpretazione delle idee proposte a persone che già mancano di senso critico e di conseguenza alla nascita di una "realtà distorta". Un esempio di questa polarizzazione, che si collega peraltro al fascismo, è la nascita di nuovo termine, utilizzato molto dalla stampa e dalla politica: "Buonista". Questa parola viene usata per ridicolizzare chi pone domande riguardo le conseguenze di azioni sconsiderate come la chiusura dei porti e la costruzione di muri, fisici o legislativi. Prendendo un aggettivo che indica una qualità, "Buono", e aggiungendo il suffisso -ismo, si è usata di fatti una strategia usata da Benito Mussolini nella sua propaganda, che bollava pietisti i critici delle leggi razziali. Un'altra istanza più grave di questi retaggi autocratici è la lettura che la stampa ha fatto del rapimento dell'attivista italiana in Kenya, avvenuto il 21 Novembre.

Molti giornalisti, politici e intellettuali hanno detto che la giovane poteva tranquillamente rimanere in Italia ad aiutare gli sfortunati qui, come se la beneficenza fosse un demerito. Questa mentalità quasi fascista, che sembra stia emergendo a livello mondiale, dovrebbe essere presa in considerazione come un problema importante da risolvere, perché se la società civile non interverrà presto, quando ci accorgeremo delle conseguenze del mancato intervento sarà troppo tardi. La radice del problema è probabilmente la noncuranza delle istituzioni delle nazioni più potenti nei riguardi dell'istruzione, che sta generando adulti privi di senso critico, che per capire concetti anche leggermente complessi hanno bisogno di una riduzione all'osso di tematiche importanti. Arrivano dunque le ruspe, i muri al confine e le espulsioni. Se stiamo davvero ricadendo nei retaggi nazionalisti che hanno già in passato fomentato pericolose tirannie, come potremo giustificarci quando i progetti anti-pietà avranno successo e ci renderemo conto delle conseguenze delle nostre azioni?


Articoli in evidenza
Articoli recenti
Archivio
Cerca per tag
Non ci sono ancora tag.
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page