Bambino morto tra le fiamme
Padre dà fuoco alla casa per farla pagare alla moglie che voleva lasciarlo, ma nell'incendio muore il figlio.
L'ennesima storia di violenza tra marito e moglie questa volta si è conclusa in una tragedia che vede come vittima uno dei figli della coppia. Gianfranco Zani era un padre e marito violento che non accettava la fine del rapporto con la moglie. In agosto aveva picchiato il figlio più grande finito all'ospedale, a settembre moglie e figli erano stati costretti a ricorrere alle cure dei medici. Il gip di Mantova aveva, quindi, emesso un provvedimento di divieto ad avvicinarsi alla casa, notificatogli appena 4 giorni fa, respingendo però la richiesta di una misura più severa fatta dalla Procura di Mantova. Nel pomeriggio di giovedì la madre, originaria dell'Est Europa, era uscita di casa per accompagnare il figlio più grande, di 17 anni, all'oratorio. In casa erano rimasti gli altri due figli: il più piccolo, di 4 anni, e l'altro di 11 in camera da letto per il riposino quotidiano. Il marito, che forse si era appostato da tempo davanti casa per seguire i movimenti della moglie, appena l'ha vista allontanarsi, è entrato in casa e ha dato fuoco ad alcuni arredi che si trovavano al piano superiore. Non è ancora chiaro se il padre sapesse o meno che in casa c'erano i figli. Poco prima delle 17, la moglie, mentre in auto ritornava a casa, ha notato il marito, a bordo di un furgone, provenire dall'abitazione. La donna si è spaventata ma soprattutto ha avuto un tragico presentimento: ha accelerato e quando è arrivata nei pressi di casa, ha visto uscire del fumo dalla villetta. Si è precipitata all'interno e ha messo in salvo il bimbo piccolo mentre non è riuscita a raggiungere la stanza da letto al piano superiore dove si era sviluppato l'incendio. Ha, quindi, dato l'allarme. Quando i medici del 118 e i Vigili del Fuoco di Mantova sono arrivati, hanno estratto il bambino dalla casa in fiamme già in arresto cardiaco. Il piccolo è morto all'ospedale. Zani era rinchiuso nel carcere di Cremona ma dopo essere stato bloccato a Casalmaggiore, ha manifestato intenzioni suicide. Ciò ha spinto le autorità giudiziarie a predisporne il suo trasferimento nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Cremona.