Un sogno inciso da una persona che è inchiostro
Napoli 23 Settembre 1985. La camorra colpisce ancora; Giancarlo Siani viene ucciso, ma non è morto invano.
Una sera come le altre il giornalista napoletano Giancarlo Siani si stava recando nella sua abitazione dopo una giornata stancante ma comunque felice per il contratto di lavoro molto importante che stava per ottenere. Aveva un sogno: diventare un giornalista professionista.
Domani 23 settembre saranno esattamente 33 anni che la camorra ha commesso questo delitto che rimarrà impresso nella storia. Giancarlo suscitò l'ira della camorra scrivendo dell'arresto del boss Valentino Gionta. Quindici anni e tre pentiti non sono bastati per chiarire tutti i dubbi e per giungere ad una conclusione: sono stati condannati all'ergastolo gli esponenti del 'Clan Nuvoletta' anche se le notizie dei colpevoli che la polizia è riuscita a reperire sono pochissime. Sono state ritrovate in prossimità della scena del delitto dieci sigarette, fumate sicuramente dagli assassini nell'attesa della loro 'preda': nessuno è riuscito a ricavare il DNA, ma solamente il gruppo sanguigno.
Giancarlo Siani fu ucciso con dieci colpi alla testa nella sua macchina Citroën Mehari verde. Probabilmente Siani temeva già per la sua incolumità, difatti il giorno della sua morte aveva telefonato al suo ex-direttore dicendogli che gli avrebbe dovuto parlare di una cosa molto importante, ma di persona.
L'unico rimasto della sua famiglia è il fratello Paolo Siani che non dimentica Giancarlo. Con gioia ricorda soprattutto un evento dedicato alla pace svoltosi a Roma al quale i due parteciparono.
A Siani sono state intitolate strade, scuole, teatri. A lui è dedicato un film che racconta la sua storia: Fortapàsc, che nel 2009 vinse il Film Festival di Cava de' Tirreni per Miglior film. Il 19 settembre 2016 è stata anche inaugurato un murale in suo onore che ha come colori predominati il verde come la sua Citroen Mehari e il nero come l'inchiostro della sua Olivetti. Il famoso attore Alessandro Siani ha scelto il suo nome d'arte in suo onore; infatti il suo vero nome è Alessandro Esposito.
Giancarlo Siani non è mai stato dimenticato; anzi probabilmente è riuscito a cambiare il mondo, come voleva.