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8 agosto 2018: buon compleanno, Five Nights at Freddy’s!

Il capolavoro immortale di Scott Cawthon: in attesa del film, conosciamo la meraviglia videoludica che ha appassionato migliaia di fan in tutto il mondo

Un tributo alla serie di un fan per il 4° anniversario del primo gioco. Dall'alto verso sinistra: Freddy Fazbear (FNaF 1 e FNaF World), Nightmare Freadbear (FNaF 4), Molten Freddy (FFPS), Springtrap (FNaF 3), Withered Bonnie (FNaF 2), Golden Freddy (FNaF 1) e Baby (FNaF SL)

L’8 agosto 2014, Scott Cawthon, informatico statunitense, sviluppatore indipendente e designer di videogiochi, ha rilasciato il primo capitolo di quello che sarebbe diventata la più grande passione di centinaia di ragazzi sparsi per il globo: Five Nights at Freddy’s. Incredibile come questo capolavoro videoludico sia nato da una critica per un altro lavoro di Scott, Chipper and Son Lumber Co., i cui personaggi vennero paragonati a degli spaventosi e brutti "animatronici".

Il videogioco è un survival horror punta e clicca che consiste nel sopravvivere, come guardia notturna dei locali del Fazbear Entertainment, per cinque notti agli attentati dei quattro animatronics mascotte della pizzeria: Freddy Fazbear che dà il nome al locale, Bonnie, Chica e Foxy, poi moltiplicati in altre versioni nei capitoli. I robot, infatti, se alla luce del giorno possono sembrare divertenti per i bambini, di notte diventano degli spietati assassini. Infatti, non potendo lasciarli inattivi per troppo tempo, sono liberi di girare per la pizzeria al calar della notte. Ma se incontrassero un essere umano… be’, il game over sarebbe assicurato (non è carino spoilerare a chi non ci ha mai giocato!). Sicuramente, se non fosse per i consigli preregistrati del Phone Guy, la guardia notturna precedente, doppiata da Scott stesso, il nostro protagonista, Mike Schmidt, e, a seguito, Jeremy Fitzgerald, Fritz Smith, il Crying Child e Michael Afton farebbero una brutta fine già dalla prima notte. Il primo capitolo ha riscosso immediatamente un enorme successo e, già l’11 novembre dello stesso anno, è stato rilasciato il secondo capitolo. Nei tre anni successivi sono stati creati gli altri due capitoli della saga, lo spin-off Five Nights at Freddy’s World, il quinto gioco, Sister Location, i libri Silver Eyes e Twisted Ones (in collaborazione con Kira Breed-Wrisley); il finale di stagione nel 2017, Pizzeria Simulator e, nell’estate 2018, The Fourth Closet, terzo e ultimo libro, e la Ultimate Custom Night hanno sancito la vera conclusione della saga.

Si può dire che Cawthon non sia rimasto con le mani in mano per questi quattro anni. E la domanda che viene da porsi è: perché tanto successo per un survival horror all’apparenza così semplice da capire? Forse la risposta è nel mistero che vaga tra le mura dei locali, come le anime in pena dei bambini bloccati nelle tute degli animatronics. Sì, esattamente: perché il vero antagonista nascosto del gioco è un uomo chiamato William Afton, forse padre del

Crying Child e Michael, noto ai fan anche come Vincent (nome dato da una fan) o, più comunemente, “il Purple Guy”, per il colore della sua pelle e dei suoi vestiti nei minigiochi. Già dal primo gioco, infatti, è possibile apprendere che nella pizzeria c’è stato un omicidio di cinque bambini da parte dell’uomo e, grazie al Phone Guy, capiamo che è successo anche dell’altro. Ovviamente non ci sono notizie certe dell’accaduto e lo stesso Scott non ha fatto trapelare nulla, il che ha lasciato campo libero ai fan per formulare teorie su teorie, mettendo insieme i pezzi del puzzle che hanno trovato man mano nei diversi capitoli. Coloro che seguono la saga sapranno cosa sono i famosi “il morso dell’83” e “il morso dell’87”, che ruolo ha il Puppet in tutto questo, chi siano Springtrap e Golden Freddy, come sbloccare i minigiochi… E tutti questi dettagli hanno fatto scervellare i fan fino alla nausea per capirne il significato, mettere insieme dati, nomi ed eventi fino ad arrivare alla tanto agognata verità, per ora ancora lontana (nonostante Scott abbia recentemente confermato parte di una intricata supposizione di uno youtuber, MatPat o The Game Theorist, dichiarando che quello che aveva detto non fosse vero al 100%, ma che ci era andato molto vicino). Ed è certamente questo che ha spinto i fan a creare lavori ispirati a quest'opera (canzoni, serie, comic, teorie…) che resterà per sempre nei cuori di chi ha amato e visto crescere questi pupazzi meccanici in questi quattro anni carichi di emozioni, ansia e anche pianti.

Ma forse sarebbe meglio dare ascolto ad Henry e all’Old Men Consequences, goderci lo show per quello che è, lasciare il mistero al mistero, smettere di indagare e lasciare riposare le anime dei bambini, degli Afton e anche degli animatronics. E, forse, anche le nostre.

“[…] La vostra sete di sangue vi ha condotto in infiniti circoli, inseguendo pianti di bambini in qualche camera nascosta che sembrava sempre vicina… ma, in qualche modo, fuori portata… Ma non li troverete mai. Nessuno di voi lo farà… Così è come la nostra storia finisce. […]” – Henry, FFPS, Complation ending.

“Lascia il demone ai suoi demoni. Riposa la tua anima. Non è rimasto niente.” – Old Men Consequences, Ultimate Custom Night.

BUON COMPLEANNO, FIVE NIGHTS AT FREDDY’!

E GRAZIE A VOI E AL VOSTRO CREATORE!

RESTERETE PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!

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