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Tailandia: tratti in salvo i 12 ragazzi bloccati nella grotta di Tham Luang per 18 giorni

I giovani calciatori dell’Accademia dei cinghiali selvatici vengono portati fuori dalle grotte circa 10 giorni dopo il ritrovamento

Un gruppo di calciatori composto da 12 ragazzi tailandesi tra gli 11 e i 16 anni e il loro allenatore: sono questi i protagonisti dell’evento che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso per 18 giorni. La giovane squadra di calcio dell’Accademia dei cinghiali selvatici è rimasta bloccata dal 23 giugno al 10 luglio 2018 in una delle grotte di Tham Luang, a Mae Sai, e ci sarebbero voluti almeno 4 mesi per riuscire a tirarli fuori.


I ragazzi e l’allenatore avevano deciso di festeggiare il compleanno di uno dei ragazzi con una sorta di rito iniziatico e si erano recati a Mae Sai per esplorarne le grotte. Tuttavia, a causa delle piogge monsoniche, il gruppo è rimasto bloccato per un improvviso allagamento. L’allarme viene lanciato la sera stessa dalla madre di uno dei ragazzini e, il giorno dopo, partono immediatamente le ricerche, ostacolate dalle piogge torrenziali. Nonostante tutto, si pensa che i ragazzi possano essere vivi, al riparo di qualche cavità laterale.


Finalmente, il 1° luglio la sosta delle piogge permette ai Navy Seal tailandesi (accompagnati da un ulteriore gruppo composto da specialisti americani, britannici, belgi, tedeschi, australiani, danesi, cinesi e giapponesi) di inoltrarsi nella grotta: il giorno successivo, tre sub inglesi riescono a trovare il gruppo in una cavità rimasta asciutta a 4 km dall’entrata e a 100 m di profondità. Nonostante gli evidenti segni di denutrizione, sembra che siano tutti in buone condizioni. Vengono, quindi, consegnati scorte alimentari e medicinali sufficienti per 4 mesi, ma la squadra di soccorso preferisce concludere l’operazione il prima possibile. Per fare uscire i ragazzi bisognerebbe attraversare un percorso sottacqua di quasi 5 ore, ma nessuno di loro sa nuotare e cresce il timore che le nuove piogge in arrivo possano provocare un peggioramento della già delicata situazione.

Tra l’8 e il 9 luglio otto ragazzi vengono tratti in salvo e ricoverati in ospedale. Infine, alle 18:30 (13:30 in Italia) del 10 luglio anche gli ultimi 4 ragazzi e l’allenatore escono dalla grotta che ha ospitato l’incubo di questi 12 ragazzini tailandesi, finalmente liberi di rivedere la luce dopo 18 giorni di prigionia e terrore.

Questo salvataggio, concluso fortunatamente senza vittime tra i giovani ma che ha fatto purtroppo registrare la morte di un volontario, ha portato gioia e sollievo non solo ai familiari dei piccoli protagonisti di questo drammatico film dell’orrore, ma anche al mondo che era rimasto spettatore di quest'evento straordinario; una corsa contro il tempo ha ricordato a tutti noi che, a volte, anche dalla grotte più buia si può continuare a vedere la luce della speranza.




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