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La parola ai giovani


"Scialla", "Zio" e molte altre ancora sono le new entry nel gergo giovanile comunemente usato oggi. Perché nascono i neologismi? Forse perché servono a descrivere e definire situazioni o stati d'animo che con il lessico corrente non trovano corrispondenza, per gioco o anche per voglia di fare esperimenti con l'idioma utilizzato correntemente. La parola "Scialla", ad esempio, sta a significare 'stai sereno' prendendo spunto probabilmente da "Inschallah" che significa "a Dio piacendo", mentre "accollarsi" (essere appiccicosi) è con ogni probabilità una storpiatura di incollarsi. Altri neologismi prettamente giovanili sono "presa a bene" (riferito a qualcosa che mette di buonumore), "sclerare" (impazzire, andare fuori di testa), ma ce ne sono tanti altri che magari cambiano di regione in regione. Si sentono anche utilizzare i comuni aggettivi a mo' di saluto, come ad esempio "bella frate' come butta?" che vuol dire semplicemente "Ciao fratello come va?".

Ogni generazione ha coniato nuovi termini che, poi, si sono persi nel tempo sostituiti da altre parole 'riadattate' al periodo corrente. Così è stato e così continuerà ad essere, la cosa importante è che, nonostante tutti i nuovi termini, non si perda mai, al di fuori dei momenti goliardici o di aggregazione giovanile, l'abitudine di chiamare le cose con il loro nome originale.

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