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Il linguaggio giovanile

  • Maria Francesca Vietri
  • 21 mag 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

Un argomento sempre più discusso e criticato dagli adulti è la nascita di nuovi termini usati tra i ragazzi al giorno d'oggi. Sempre di più i giovani utilizzano un proprio linguaggio creando nuove parole, spesso o per gioco o poiché sono usate per abbreviare le espressioni usate nei messaggi.

Una lingua si rinnova sempre, ogni giorno, e le successive generazioni corrono il rischio di non capire quelle precedenti e viceversa. Questo è dovuto soprattutto ai neologismi ideati dai giovani o portati nel linguaggio comune dai grandi cambiamenti. L'origine dei vocaboli è diversificata, molti sono di origine dialettale. Ci sono varie modalità grazie alle quali si crea un neologismo: solitamente inizia a circolare se è utilizzato da qualcuno che è particolarmente ammirato dai giovani. Inizialmente il linguaggio giovanile veniva usato solo tra amici, invece con lo sviluppo di social network come Facebook, Whatsapp e Instagram si è evoluto fino a diventare una “lingua scritta”. Nonostante questi linguaggi siano molto usati dai giovani, le persone adulte li considerano incomprensibili e strani.

Le cause dell'utilizzo di questo linguaggio non sono così ovvie, ma non si dimentichi che l'età giovanile è un'età difficile e caratterizzata dalla ricerca della propria identità; l'uso di un linguaggio autonomo permette, quindi, ad un giovane di acquistare una propria identità ed un senso di indipendenza.


 
 
 

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