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Il culmine del degrado


In Val Padana si è scoperto un allevamento intensivo di maiali dove le povere bestie sono sottoposte a condizioni neanche immaginabili per esseri viventi: ammassati in un capannone l’uno contro gli altri circa 550 maiali aspettano il macello. Inoltre le cure e i servizi sanitari sono minimi se non inesistenti: quando ad un maiale, che sia cucciolo o adulto, viene scoperta una malattia, la bestia viene allontanata dall’ammasso di quelli che non sembrano essere neanche animali, viste le condizioni climatiche non favorevoli e soprattutto la mancanza di beni per la sopravvivenza, e lasciata a morire in pasto ai topi. Avete presente il tanto amato prosciutto di Parma? Ecco di cosa stiamo parlando: l'allevamento sotto inchiesta è un fornitore di questa azienda. Il marchio D.O.P. (Denominazione di origine protetta) garantisce la qualità della protezione dell’animale da cui deriva il prodotto dalla sua nascita fino alla morte. Infatti i criteri europei per la vendita di bestiame stabiliscono l'allevamento degli animali nel rispetto delle norme igieniche e di una vita dignitosa; in caso di malattia gli animali devono essere curati. Il prosciutto presente sulle nostre tavole è lavorato in Italia ma spesso la provenienza delle carni è principalmente estera. Tutto ciò è stato scoperto dalla squadra investigativa della LAV con dei blitz testimoniati da filmati reperibili in rete. I maiali, però, non sono gli unici animali ad essere maltrattati; infatti, ora che siamo nel periodo pasquale gli agnelli sono macellati in gran numero. Questa è la società in cui vale di più avere qualcosa sotto i denti che salvare una piccola vita.

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