UN VIAGGIO PER CREDERCI
Train de vie, film di Radu Milhaileau uscito in Italia nel 1998, è una commedia drammatica della durata di 103 minuti con Michael Muller e Lionel Abelanski.
Il film è ambientato nella Germania Nazista della Seconda Guerra Mondiale. Una sera del 1941 Schlomo, chiamato da tutti il matto, irrompe allarmato in un piccolo villaggio ebreo della Romania: i nazisti, fa sapere, stanno deportando tutti gli abitanti ebrei dei paesi vicini e fra poco toccherà anche a loro. Durante il consiglio dei saggi, che subito si riunisce, Schlomo tira fuori una proposta un po' bizzarra che, però, alla fine viene accolta: per sfuggire ai tedeschi tutti gli abitanti organizzeranno un falso treno di deportazione, gli stessi abitanti del villaggio ricopriranno il ruolo dei deportati ebrei e dei nazisti. L’intento è tornare in Israele con un lungo itinerario passando attraverso Germania, Ungheria, Ucraina.
Questo film, come tutti quelli che raccontano dell'Olocausto, mette chiaramente in risalto la speranza e l'ideale di tutti gli Ebrei dell’epoca, sfuggire all’Olocausto, ma in maniera differente. Siamo ormai abituati a considerare i film sull'Olocausto come violenti e non adatti ad un pubblico sensibile. Train de vie è diverso, infatti in esso non sono presenti scene di violenza pur trasmettendo le medesime emozioni di un normale film su quest'orrido sterminio. Un finale inaspettato lascerà a bocca aperta gli spettatori.