Crisi di natalità in Italia: un alla

Il fatto che l’Italia non sia un “Paese per giovani” è una notizia orami attuale, che ci fa riflettere su quanto il tasso di natalità e di mortalità nel nostro paese sia calato. Nel 2017 il numero delle nascite è stato molto basso contando solamente 464mila bambini nati e 647mila decessi. L’anno che si è appena concluso ha fatto, infatti, registrare un nuovo record negativo per la popolazione italiana, simile a quello del 2015. Il saldo naturale, cioè la differenza tra numero di nuovi nati iscritti all’anagrafe dei residenti e numero di cancellati per decesso, è purtroppo negativo per 183mila persone. In compenso il saldo migratorio con l’estero, cioè la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall’estero e il numero dei cancellati per trasferimento di residenza all’estero, è stato positivo per 184mila unità. Le iscrizioni dall’estero di individui di nazionalità straniera sono 292mila mentre i rientri in patria di italiani sono 45mila. All’1 gennaio 2018 i residenti in Italia erano 60 milioni 494mila residenti, in calo dell’1,6 per mille rispetto all’anno prima. In media la popolazione è sempre più vecchia: il 22,6% ha almeno 65 anni, il 64,1% ha un’età compresa tra 15 e 64 anni mentre solo il 13,4% ha meno di 15 anni. L’età media italiana ha, infatti, oltrepassato i 45 anni. Dal 1974 ad oggi il tasso di natalità è sempre stato in crescita ma negli ultimi anni si è verificato qualche calo, l’ultimo nel 2015. Nel 2017, inoltre, il numero di nascite maschili è rimasto invariato, invece un leggero abbassamento si è verificato per quanto riguarda le nascite femminili. Insomma, in Italia si registra un arresto della crescita che non è per niente positivo. Inoltre, l’istituto di statistica conferma che il nostro Paese è sempre più popolato da anziani e si prospetta che, continuando di questo passo, la situazione non migliorerà. La domanda che tutti ci dovremmo porre dovrebbe essere: è questo il futuro che vogliamo realmente dare al nostro paese?