MENO FIGLI, SOSTITUITI DA IMMIGRATI
Che il nostro sia un paese di “vecchi”, non è più una sorpresa, è già qualche anno ormai che l’incremento demografico si è arrestato e adesso persino si sta assistendo ad un’involuzione del tasso di natalità italiano. Tutto ciò è dettato dall’innalzamento della speranza di vita, che rimane comunque una notizia positiva, ma quello che preoccupa di più è il calo delle nascite, che è diminuito vertiginosamente e non accenna a fermarsi. Questo avvenimento è già capitato alla fine dello scorso millennio, nel quale la percentuale di figli per donna era scesa a 1,19. Dopo una crescita nei primi anni 2000, dovuta anche ad una piccola ripresa economica, negli ultimi anni il tasso di natalità ha iniziato di nuovo a calare. Infatti il numero di figli per donna attuale è di 1,34.
Il calo è attribuibile certamente alle coppie con entrambi i partner italiani, basti pensare che le coppie straniere pur essendo in minoranza iscrivono all’anagrafe un numero molto alto di neonati. Il calo demografico può essere sicuramente attribuito al ruolo della donna nella nostra cultura. Infatti fino a non troppi anni fa era difficile vedere una donna in carriera, mentre oggi è diventato giustamente comune. Un'altra causa può essere la mancanza di incentivi familiari da parte dello stato, che dà la sensazione di abbandonare le neo-madri.
Il calo della natalità è un problema da affrontare immediatamente. Anche se può sembrare che la popolazione del nostro paese non stia diminuendo, si può intuire che il numero dei nati resta invariato grazie agli immigrati.