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Terrore a Macerata: migranti nuovamente “nel mirino” e il sostegno dai social

Macerata: un uomo spara dal finestrino di un’Alfa Romeo agli immigrati nelle strade. Su Facebook e Twitter, il violento sostegno razzista.

Luca Traini, 28 anni, capelli rasati, una svastica sulla tempia destra,

è stato l’artefice della sparatoria avvenuta verso le 11 del sabato mattino

del 3 febbraio 2018. L’uomo, ex candidato della Lega Nord e vicino

Destra, a bordo di un’Alfa Romeo 147 nera, aveva iniziatoall'Estrema

a sparare dal finestrino alla gente per strada, ferendo 6 persone, cinque

uomini e una donna, tutti originari dell'Africa subsahariana. Poi, braccato

dalla polizia, era uscito dalla macchina, si era avvolto nel tricolore

e aveva fatto il saluto romano. A bordo dell'auto è stata trovata la pistola,

una tuta mimetica, sul cruscotto appunti a penna e bottiglie d'acqua.

Francesco Clerico, titolare della palestra Robbys di Tolentino, che

conosceva Traini da tempo, ha rivelato che l’uomo era andato in cura

da uno psichiatra e che aveva una situazione familiare disastrosa: la

madre lo aveva cacciato di recente e lui viveva con la nonna. La sparatoria

è avvenuta nella stessa strada in cui abitava il presunto colpevole del delitto

della 18enne ritrovata fatta a pezzi in due trolley, Pamela Mastropietro,

trovata morta mercoledì 31 gennaio, per la quale era stato fermato uno spacciatore nigeriano. Nelle prime ore dopo l'arresto sono anche circolate indiscrezioni di una possibile relazione di Traini con la giovane. La segretaria provinciale della Lega, Maria Letizia Marino, ha raccontato che Traini “era innamorato di una ragazza romana tossicodipendente". Si pensa, quindi, che l’uomo abbia voluto vendicare la ragazza, ma dagli accertamenti è risultato che i due non si conoscevano e non avevano alcun tipo di relazione. Ma ciò che più ha fatto scandalo è stata l’esplosione dei commenti razzisti sui social. Da post come “Dovevi prendere meglio la mira”,“ Luca Traini santo subito”, “Bravo Luca sei un giustiziere”, si è arrivati, su Facebook, alla comparsa del gruppo “Luca Traini Presidente”, quasi immediatamente segnalato ed eliminato dal social network.

Pagina di Today sullo scandalo del sostegno razzista sui social dopo la sparatoria.

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