Una Biblioteca particolare
Venerdì 16 febbraio, alle ore 19:00, Giancarlo Cavallo ha presentato una raccolta di poesie chiamata “La biblioteca in riva al mare”, da alcuni definita :“Una boccata d’ossigeno nell’asfittico mondo della poesia italiana contemporanea”. Questo incontro si è tenuto al Liceo Classico e Scientifico “Francesco De Sanctis”, nella biblioteca scolastica allestita per l’evento. Questa raccolta non contiene solo ricordi e pensieri personali dell’autore, ma anche alcune delle tematiche più importanti di questi ultimi tempi, come l’ormai sempre più significativo problema dell’immigrazione. Nel pubblico erano presenti anche molti ragazzi dello stesso istituto, che hanno ascoltato con molta serietà e attenzione le parole dell’autore. Queste sono alcune delle parole tratte da un’intervista fatta ad un ragazzo presente quella sera: “Credo che i traumi che Giancarlo ha dovuto affrontare durante la sua vita abbiano contribuito a fare di lui ciò che è oggi. Inoltre, credo che sia giusto parlare di queste tematiche molto presenti al giorno d’oggi, anche perché sono problemi che riguardano tutti e, parlandone, l’autore, rende partecipi tutti del suo percorso di vita.” Questi pochi pensieri sono, più o meno, le conclusioni a cui sono arrivati quasi tutti gli ospiti che facevano parte della “categoria dei più
giovani”. Per dar voce anche alla parte restante del pubblico ecco un’altra intervista fatta ad un’amica di Giancarlo Cavallo, presente anche lei all’evento:
Come si chiama? Loredana Scalzillo
Quale motivo l'ha portata qui stasera? Come ho già detto ad una tua amica prima, sono amica di Giancarlo e sono interessata alla poesia, nel mio piccolo scrivo anche io un pochino.
Qual è uno dei messaggi che di più l’ha colpita per la profondità? Beh,
come dice Giancarlo, la poesia ci aiuta a crescere e aiuta ad andare oltre al senso di solitudine che ci portiamo dentro e che ci fa paura.
Qual è la poesia o il verso che l’ha colpita di più? Il verso mi sembra faccia "leggerai conchiglie", comunque questo sicuramente in assoluto. Come poesia credo l’ultima che, ad un tratto, è riuscita a commuovermi perché mi ha ricordato la mia mamma.
Cosa ne pensa, invece, dell’evento in generale? Credo sia molto ben organizzato e mi ha colpito la parte in cui la relatrice ha parlato di poesia come forma di resistenza alla forza disgregante che c’è nel mondo e che, io aggiungerei, è anche dentro di noi. Quindi quando noi scriviamo, ci opponiamo a questa forza, facendo nascere una nuova vita.