Sognare per sopravvivere..
“Sei cambiato figlio mio. Eri bello, amavi la gente, sognavi, avevi un Dio. Dove vai? È questo il comunismo? Sarei venuta con te in capo al mondo. Yossi, Yossi, mio Yossele… comunista va bene, ma torna uomo. Un uomo.”
Questa citazione, a mio parere molto bella, appartiene al film “Train De Vie” ovvero “Un treno per vivere”. Questo film è di genere drammatico/commedia ed è stato proiettato per la prima volta nel 1998 in Francia. Il regista è Radu Mihăileanu che con questo film ha voluto trattare in modo molto sottile e quasi ironico il dramma della Shoah.
La pellicola si apre con la corsa forsennata del protagonista Schlomo interpretato da Lionel Abelanski. Egli era considerato da tutti “matto”, ma fu il primo e l’unico ad avvisare i suoi compaesani dell’avanzata dei nazisti. Ci troviamo nel 1941 in un villaggio ebraico ed i tedeschi sono alle porte. Il consiglio degli anziani, il più importante era il Rabbino interpretato da Clèment Harari, accetta il consiglio di Schlomo di costruire un treno “fantasma”: il villaggio, per così dire, si “deporterà da solo”, con una parte dei compaesani che reciterà la parte dei militari, un'altra quella degli ebrei. I problemi non sono pochi, visto che il viaggio diretto in Palestina viene fermato più volte dai nazisti, ma il comandante tedesco “fasullo” (l’attore Johan Leysen) interpreta magistralmente il suo ruolo e grazie a lui il piano sembrerà andare a gonfie vele.
Questo film coinvolge molto chi lo guarda e lo catapulta nella realtà di quell’epoca. La durata è di 103 minuti ben “spesi” da tutti i suoi spettatori.
