L’importanza di avere un lessico ricco
La lingua italiana nata, perfezionata, evoluta, riproposta e in lento impoverimento. E il volgare resta sotto un altro significato.
L’italiano è una lingua neolatina, nata in seguito alla mescolanza tra latino e i dialetti locali. Era considerato un dialetto per il popolo e conosciuta come volgare. Nel passato era ritenuta una lingua inadatta per scrivere romanzi o scritti importanti. Padre della lingua italiana è considerato Dante Alighieri, la cui opera più importante tra quelle che scrisse in volgare è la Divina Commedia. Tuttavia, non è in Toscana che nasce l’italiano, dove riceverà solo un perfezionamento, bensì in Sicilia, nella scuola di Federico II.
L’italiano è andato ovviamente poi diffondendosi ed evolvendosi fino ai giorni nostri, quando la generazione moderna, con l’avvento dei telefonini (e quindi dei messaggi SMS a pagamento), ha cominciato ad accorciare e a smantellare la lingua, usando combinazioni di lettere o numeri per risparmiare tempo e denaro. Nonostante l’arrivo di Whats App, che permette di messaggiare senza spendere, i giovani continuano ad usare questo metodo, oltre che a limitarsi a usare sempre le stesse parole senza molte variazioni, contribuendo ad un progressivo impoverimento della lingua che ha dovuto evolversi per secoli per diventare quella che oggi è parlata da circa 58 milioni di residenti italiani ed è una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea.
Sembra inoltre che i ragazzi di oggi preferiscano il povero lessico che è in loro possesso invece che ricercare e usare parole anche in procinto di estinzione utilizzate nella metà del secolo scorso. Nonostante queste non siano più diffuse, l’importanza di un lessico ricco e anche un po’ antiquato sta nel fatto di ricordare da dove proviene l’idioma che è la lingua materna di circa il 95% degli italiani. Sarebbe meglio per i giovani di oggi ricordarsi non di esprimersi solo in modo volgare, ma di ricordarsi che la volgare lingua del popolo del passato, della quale abbiamo frainteso il significato, resta sempre alle origini e alla base del nostro moderno italiano.
