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Plastica nei fiumi, diminuiscono i sacchetti ma aumentano le bottiglie

  • Salerno Chiara
  • 16 apr 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Una volta erano i sacchetti, ora sono le bottigliette. L'inquinamento di plastica continua ad essere uno dei problemi maggiori del nostro pianeta: se ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica mal gestita finiscono in mare e questo lo si deve spesso e volentieri ai detriti che galleggiano nei fiumi. Una volta la maggior parte di questi rifiuti erano i sacchetti di plastica per la spesa, ma grazie ad efficaci politiche europee e all'introduzione di buste biodegradabili e compostabili, oggi la buona notizia è che i sacchetti di plastica presenti nelle acque del continente sono drasticamente diminuiti. La cattiva notizia è che sono stati "sostituiti" dalle bottiglie di plastica. Secondo alcuni esperti gli scarti composti da bottigliette e bibite in plastica sono oggi presenti al 14% nei nostri fiumi. Seguono i contenitori alimentari (12%), i mozziconi di sigaretta (9%), gli involucri legati al take away (6%) e poi bastoncini per le orecchie, contenitori per bevande calde, pacchetti legati a prodotti da fumo e altro ancora. I sacchetti di plastica rappresentano solo l'1%. Viene lanciato anche un allarme sulla presenza sempre più elevata di salviettine e prodotti igienico-sanitari che al momento costituiscono il 3% dei rifiuti dei fiumi. Mentre si va verso un 2021 in cui la UE vieterà diversi prodotti monouso, si invitano i governi a concentrarsi sui danni che gli articoli sanitari potrebbero creare a lungo termine al nostro ambiente.

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